Giudicare in esposizione di bellezza
dott Ferdinando Asnaghi
Il giudizio in esposizione di bellezza è un insieme di applicazione della tecnica cinognostica unite certamente ad una sensibilità individuale ed a un senso del concetto di bello che dovrebbe essere il più oggettivo possibile e distaccato da ogni gusto personale.
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È l’applicazione dello standard sul campo che costruisce il giudizio sui cani sottoposti alla nostra perizia, e ogni gusto personale di “tipo” soprattutto se allevatori della razza che giudichiamo dovrebbe essere lasciato da parte.
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Premetto questi concetti prima di iniziare a descrivere come dovrebbe essere giudicato per lo meno da un punto di vista tecnico un soggetto di razza pura poiché molte volte ho visto nel corso della mia ormai lunga vita cinofila giudici cosiddetti specialisti di razza lasciarsi influenzare dal gusto personale nella scelta dei cani vincenti; paradossalmente un amante puro di una razza ma che non abbia me allevato potrebbe essere più oggettivo di uno specialista allevatore di quella singola razza.
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Ma lasciando alle nostre spalle quanto detto cominciamo con l’enunciare uno schema tipico del giudizio sul ring.
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-i cani di una determinata classe sono entrati nel ring e sono posti in fila per ordine di numero; questo compito è affidato ai commissari ring.
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-uno sguardo primario in generale a tutta la classe ci può dare un’idea anche se vaga del materiale zootecnico che ci viene sottoposto a giudizio.
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-veniamo quindi aggiudicare un soggetto alla volta.
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-la prima fase di giudizio riguarda la valutazione zootecnica col soggetto statico (cioè da fermo)
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-ricordiamoci che il cane va giudicato in linea generale dall’apice anteriore all’apice posteriore; come dicevano i vecchi grandi giudici dalla punta del naso alla punta della coda. Il vagare nella valutazione del cane da una regione all’altra senza metodo in modo confuso non è a mio parere professionale; inoltre può creare confusioni nello schema di giudizio.
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-avvicinando il cane lateralmente quindi dal davanti si noterà subito l’espressione del soggetto; e quindi si potrà già valutare anche se in modo grossolano la testa. Si controlleranno quindi la chiusura dentaria e la dentatura stessa.
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-valutata quindi la testa e perciò di assi cranio facciali, i rapporti cranio muso, i diametri trasversali della testa, da posizione la forma degli occhi non che il colore, le mucose, il tartufo, l’inserimento della forma delle orecchie, avremo già la prima impressione della testa del soggetto.
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-procedendo verso l’apice caudale troveremo il collo e subito valuteremo la lunghezza, la forma e quindi quasi automaticamente la nostra attenzione dovrà ricadere sul angolazione della spalla e sui rapporti scapolo omerali.
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-il garrese sarà oggetto della nostra attenzione in prosecuzione del collo e automaticamente valuteremo la linea dorsale, il torace con la discesa del petto, e la groppa.
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-sarà allora che con una visione laterale valuteremo nel insieme le varie dimensioni del tronco quali l’altezza al garrese, la lunghezza del tronco, la discesa del torace.
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-valuteremo poi la coda per inserzione, lunghezza, portamento.
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-sarà poi un ritorno sempre in senso antro posteriore quello che ci servirà per la valutazione degli arti e quindi degli appiombi si è visione anteriore che laterale che posteriore. Questo sia per gli arti anteriori che per gli arti posteriori.
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-giunti a questo punto valuteremo Sia da un punto visivo che tattile il mantello. Vedremo cioè se i colori, la lunghezza del pelo, la qualità del pelo, la tessitura dello stesso sono corretti in relazione allo standard.
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-valutazione del soggetto in movimento.
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-per valutare il soggetto in movimento dovremo visionarlo sia al passo che al trotto lateralmente, dal davanti, dal di dietro. Molto comodo per riunire in un solo movimento queste tre fasi è il cosiddetto triangolo: il conduttore o handler (dall’inglese mano) farà muovere il cane allontanandosi da noi indi girando di circa 80° a sinistra e quindi camminando mostrandoci la visione laterale del cane, indi girando ancora a circa 80° sempre a sinistra venendo verso di noi e mostrandoci quindi la visione frontale.
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È possibile per confrontare i movimenti di molti soggetti della classe farli girare tutti insieme, con un numero limitato in relazione alla grandezza del ring.
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-a questo punto il soggetto sarà fatto fermare in stazione davanti al giudice il quale potrà redigere il suo giudizio scritto; è in questa fase che si esegue la sintesi di tutto quanto svolto prima, si può ovviamente in caso di dubbi eseguire un’ulteriore verifica sul soggetto in stazione.
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Terminato il giudizio di un soggetto si passerà al susseguente per ordine di numero di catalogo.
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L’efficienza degli assistenti di ring in questa fase è fondamentale; sia l’assistente di ring al tavolo che si occupa di tutte le le pratiche cosiddette burocratiche, sia l’assistente che c’accompagna sul ring ordinando i soggetti del numero, chiamandoli per essere sottoposti al giudizio, e scriverà lo stesso giudizio da noi dettato.
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Terminati tutti giudizi di tutti i soggetti della classe, sarà nostro compito classificarli dal primo al quarto.
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È infatti uso e consuetudine classificare solo i primi quattro.
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Si passerà poi con lo stesso metodo al giudizio di tutte le classi, prima i maschi e poi le femmine.
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Nell’ambito di ogni sesso bisognerà attribuire il CAC e il CACIB (quest’ultimo nel caso di esposizioni internazionali).
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Lo spareggio per il CAC avverrà fra gli eccellenti primi delle classi nelle quali è in palio il CAC, sarà poi il momento di attribuire la riserva di CAC : ricordiamoci sempre che i soggetti che dovranno spalleggiare per la riserva di CAC saranno il primo eccellente della classe che non ha vinto il CAC e il secondo eccellente della classe dove è stato assegnato il CAC.
Nell’assegnazione del CAC bisogna porre molta attenzione alle norme del paese ove si giudica: infatti in molti paesi il ceci viene assegnato in molte classi come per esempio in Austria il CAC viene assegnato sia in classe campioni, in libera, il lavoro. Per cui è buona norma ogni volta che si giudichi all’estero leggere attentamente le istruzioni del comitato organizzatore che spesso vengono lasciate nella camera d’albergo alla sera antecedente l’esposizione. Spesso viene anche eseguito dai Kennel club più organizzati un briefing poco prima dell’inizio dell’esposizione; in ogni caso gli assistenti di ring potranno esservi di aiuto in ogni momento soprattutto se molto efficienti.
Nelle esposizioni internazionali l’attribuzione del CACIB segue le stesse regole; cioè le classi ove è in palio il CACIB dovranno spalleggiare i primi eccellenti per l’attribuzione del CACIB stesso, indi per l’attribuzione della riserva di CACIB saranno chiamati il secondo della classe dove è stato assegnato CACIB e gli eccellenti primi delle classi ammesse allo spareggio per il CACIB.
Questa è molto sinteticamente ma tecnica di giudizio che a mio parere eseguita in modo ripetitivo può metterci nelle condizioni di operare con massima oggettività.
Le qualifiche dei soggetti da noi giudicati meritano particolare attenzione.
Premettiamo che questo vale solo per i paesi ove si deve dare una qualifica, infatti alcune nazioni hanno stabilito tramite i propri Kennel Club di eseguire solo una classifica (primo, secondo, terzo, quarto e così via) senza determinare la qualifica (eccellente, molto buono, buono, abbastanza buono, sufficiente) e attribuire poi in dipendenza dal tipo di esposizione il CAC o il CACIB.
Nel caso in cui bisogni determinare una qualifica come per esempio in Italia, è molto importante avere le idee ben chiare quando un cane da eccellente piuttosto che da molto buono! Solo per alleggerire un po’ questo serissimo discorso vale la pena di enunciare il fatto che non è così raro trovarsi di fronte ai cosiddetti cani border-line: soggetti cioè in bilico tra l’eccellente il molto buono per esempio che non sono in realtà così semplici da qualificare. Insomma la classifica è certamente più semplice della qualifica nei border-line perché è è possibile confrontare due soggetti e la comparazione dei pregi dei difetti determina il vincitore mentre nella qualifica alcune volte il bilanciamento dei pregi dei difetti non è perfetto.
Guardiamo in ogni caso le definizioni del nostro Kennel Club (ENCI) in relazione alle qualifiche:
-eccellente: tale qualifica deve essere attribuita ad un soggetto che si avvicini il più possibile allo standard ideale della razza-che si è presentato in condizioni perfette-che realizzi un insieme armonico ed equilibrato-che abbia “della classe” ed una brillante andatura. Egli dovrà imporsi per le sue grandi quaità le quali gli faranno perdonare eventuali piccole imperfezioni e dovrà possedere le caratteristiche del sesso cui appartiene.
-molto buono: tale qualifica di deve essere attribuita al soggetto perfettamente in tipo, equilibrato nelle sue proporzioni-in buone condizioni fisiche-. Sarà tollerato qualche difetto veniale, ma non morfologico. Questa qualifica non può premiare che un cane di qualità.
-buono: tale qualifica deve essere attribuita ad un cane che possieda le caratteristiche della razza, pur accusando dei difetti, a condizione però che questi non siano rebitori.
-abbastanza buono: tale qualifica deve essere attribuita ad un cane sufficientemente tipico, senza qualità notevoli o in non buone condizioni fisiche.
Come si vede dalla descrizione tecnica delle varie qualifiche in realtà non è poi cosi difficoltoso.